«L'Isola»: il primo numero della rivista. In pdf e in cartaceo
È uscito il primo numero de «L'Isola»! La rivista è scaricabile gratuitamente dal sito in formato pdf.
Per tutti coloro che effettueranno un acquisto sul sito, senza alcun minimo d'ordine, la invieremo all'indirizzo specificato in formato cartaceo.
Giungono dal mercato segnali contraddittori: il 2016 si è chiuso con un timido segno di ripresa, determinato però dall’aumento del prezzo medio dei libri e non dal numero delle copie vendute che continua a scendere. Il 2017 non è iniziato bene, se si deve dar credito ai dati che circolano, le classifiche languono e i 100 punti si ottengono vendendo poche migliaia di copie. L’orizzonte appare dunque di nuovo (o ancora) minaccioso? È presto per dirlo, e comunque, in questa situazione di incertezza, i grandi editori non hanno trovato di meglio – come è noto – che creare un doppione del Salone del Libro di Torino, che aprirà i battenti a Rho qualche settimana prima. Questa alzata d’ingegno risolverà i loro problemi? Permetterà di conquistare nuovi lettori? Aiuterà il libro a ottenere quel ruolo che in Italia non ha mai avuto? C’è da dubitarne.
Per quanto ci riguarda, abbiamo scelto di dedicarci con energia e impegno rinnovati alla coltivazione del nostro giardino (quello editoriale, naturalmente), sicuri del fatto che il modo migliore per contrastare questa e qualunque crisi è lavorare sodo, e seriamente, privilegiando la qualità di autori e libri.
In questo numero dell’Isola troverete molti esempi di ciò che intendiamo per qualità. Prendiamo la narrativa, un terreno che abbiamo iniziato a esplorare da poco tempo: vi dicono qualcosa i nomi di Lalla Romano e di Giovanni Arpino? Immagino di sì. Sono quelli di due scrittori di vaglia, molto diversi fra loro, ma accomunati da uno strenuo impegno per e nella scrittura.
E Wendell Berry, per guardare oltre frontiera? Per noi è stato ed è un grande investimento, ma è una scelta di cui siamo sempre più convinti. Berry è il nostro autore perché è perfettamente antitetico al mainstream, in particolare al nichilismo che caratterizza gran parte della cultura e della letteratura contemporanee. È un grande scrittore «umanistico», uno dei pochi degli ultimi decenni. E sempre l’umanesimo è la cifra di tante altre nostre scelte: del saggio di Pallante e Pertosa sulla decrescita o di quello di Di Costanzo su due straordinarie esperienze olandesi, del libro di Mandruzzato sul latino, la lingua che nutre ancora oggi la nostra cultura, o di quello di (e su) Federico García Lorca.
Ma non c’è vero umanesimo senza libertà di ricerca, di pensiero, di espressione: ecco allora il brillante saggio di Stark che sbugiarda i pregiudizi anticattolici che funestano ancora tanta storiografia o il romanzo-saggio di Venturi che ripercorre la vita di Julia Dobrovolskaja, a lungo vittima dello stalinismo e poi impareggiabile protagonista dell’incontro fra cultura russa e cultura italiana.
Insomma, come vedrete, la nostra Isola è più frequentata e viva (e ribelle) che mai.
Ezio Quarantelli, Direttore Editoriale
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