Il diavolo, probabilmente

Ripensare Satana oggi

Claudio Tarditi

Collana I Pellicani

  • Pubblicazione: 1 gennaio 2012
  • Pagine: 128
  • Formato: 14x21
  • ISBN: 9788871809663
VERSIONE CARTACEA
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Il libro

Interrogarsi oggi su Satana non significa tout court occuparsi di satanismo. Non bisogna infatti pensare che Satana nuoccia esclusivamente a coloro che, per vari motivi, decidono di adorarlo esplicitamente. La sua figura rappresenta uno dei simboli più densi della storia della cristianità, e chiede – dopo secoli di esegesi e di teologia – di essere ripensata da un punto di vista strettamente antropologico e filosofico.

Nel panorama contemporaneo, una delle prospettive teoriche che con più rigore è riuscita a pensare insieme religione e violenza, rileggendo in modo originale anche Satana, è senz’altro quella proposta da René Girard. Da più di un decennio – interpretando i simboli che attraversano le Sacre Scritture, dalla Genesi all’Apocalisse –, Girard ha iniziato a denotare il processo mimetico – secondo cui tutti gli uomini desiderano ciò che suggerisce loro un modello, che si trasforma così in rivale – come processo satanico. Lasciato libero di agire, Satana crea quel meccanismo sacrificale su cui tutte le comunità umane si fondano, e innesca quella tensione violenta che porta al sacrificio di un capro espiatorio innocente. Nella lettura girardiana, solo l’opera demistificatrice del logos di Cristo, rivelando il segreto di ogni meccanismo espiatorio, dà origine a una battaglia con le forze del male destinata a durare fino alla fine dei tempi, quando la menzogna del sistema satanico sarà del tutto svelata e l’uomo completamente redento. Fino ad allora, la scelta tra Satana e Cristo spetta solo agli uomini, consegnati alla propria libertà abissale.

Chi ci spinge alla rivalità mimetica, edificando la nostra civiltà su un’interminabile catena di sacrifici e di espulsioni, fecondando la nostra terra e la nostra «cultura» con il sangue delle vittime di ogni tempo e di ogni luogo? Il diavolo, probabilmente.